Il paese di Bettola, in provincia di Piacenza, è noto come luogo dell’apparizione della Madonna della Quercia in Val Nure
Nel 1496 una pastorella di giovane età stava facendo pascolare il proprio gregge e nel frattempo si riposava sotto una quercia quando improvvisamente tra i rami dell’albero le si rivelò la Madonna.
La ragazza vide un’intensa luce tra i rami e subito dopo vide una donna di straordinaria bellezza che sembrava essere vestita di luce e che teneva tra le braccia il bambin Gesù.
La Vergine, secondo quanto si tramanda, disse queste parole: “Sono la Madonna, dì ai maggiorenti del paese che io voglio sia eretta qui una chiesa sotto il titolo di Maria della Quercia ad onore e gloria del mio Gesù”.
Inizialmente i notabili del posto non credettero alla giovane. Essa tornò, quindi, sul luogo dell’apparizione dove vide per la seconda volta la Vergine; riferì nuovamente agli uomini l’accaduto e questa volta essi credettero al suo racconto poiché la giovane aveva, incredibilmente e misteriosamente, le dita delle mani illuminate come candele ardenti.
I fedeli accorsero subito numerosi ed i pellegrinaggi furono così imponenti che, per ragioni di ordine pubblico, Ludovico Sforza il Moro, Duca di Milano, chiese notizie precise al suo commissario, residente in Piacenza, Ambrogio Zanca.
La risposta del commissario è datata Piacenza 15 maggio 1497 e riferisce di dodici guarigioni ritenute miracolose, avvenute in Val Nure tra il 10 aprile ed il 4 maggio nel luogo dell’apparizione. Il documento originale è conservato nell’Archivio di stato di Milano, sezione carteggio ducale.
Per assecondare la richiesta della Madonna, vennero quindi edificati, in suo onore, una chiesa, con all’interno una statua raffigurante la Vergine Maria, e un convento di frati Francescani. Nella chiesa fu, inoltre, murata una quercia della quale ancora oggi sono conservate alcune reliquie.
L’edificio religioso fu chiuso al culto da Napoleone nel 1810 e così sia la chiesa che il convento caddero in rovina e quest’ultimo, per un breve periodo, fu adibito a carcere.
Del convento rimane una torre, mentre la chiesa fu abbattuta e sulle sue rovine fu costruita, su iniziativa del parroco mons. Luigi Bottazzi, una nuova Cappella dell’apparizione progettata nel 1954 da Pietro Berzolla.
La facciata si presenta in stile montano con tetto a capanna spiovente, ingresso semi-elicoidale, interno con soffitto a cupola. L’altare con mosaico del 1955 è di Luciano Richetti.
La Cappella fu danneggiata da una frana che spezzò in due il mosaico nel 1974.
Il recupero fu affidato all’ing. arch. Enea Cigala. L’edificio fu chiuso in una gabbia di cemento armato e quindi reso autonomo da ogni movimento franoso. Fu sistemata la cornice esterna della cappella e furono ampliati gli spazi esterni con un più attento collegamento con l’ambiente naturale circostante.
Il progetto originario di Berzolla fu così rispettato, ma reso più visibile. Lo stesso mosaico fu restaurato, ma lasciando in evidenza la fenditura provocata dalla frana. La cappella giardino oggi conserva anche, in una teca murata, le reliquie dell’apparizione.
La costruzione di un nuovo Santuario incominciò invece il 5 ottobre 1879 quando, l’allora Vescovo di Piacenza, Beato Gianbattista Scalabrini posò la prima pietra. Alla costruzione parteciparono tutti gli abitanti di Bettola i quali si occuparono di trasportare le pietre dal fiume Nure fino al luogo in cui sarebbe sorto l’edificio.
Il Santuario, dedicato a San Giovanni patrono della borgata, fu progettato da Guglielmo Della Cella in stile romanico-lombardo e si presenta con una facciata di pietra bianca e nera tripartita con entrata ad ampia strombatura e altorilievi dello scultore Pogliaghi.
Attorno al 1950, inoltre, furono realizzati un nuovo pavimento di marmo, degli affreschi e delle vetrate. Al centro dell’abside è stata posta la statua della Madonna della Quercia incastonata in un affresco che raffigura i rami di una quercia e un coro di angeli.
Le sculture degli altari e del presbiterio sono di Paolo Perotti.
Nel 1929 fu aggiunto il campanile, alto 54 metri e sormontato dalla statua di un angelo.
Al giorno d’oggi Bettola è diventata un centro molto importante per quanto riguarda il turismo religioso, poiché ogni anno sono molte le persone che vi si recano in pellegrinaggio al santuario della Vergine.
Nel 1985, sul retro della chiesa, fu ripiantata una quercia che ancora oggi si può vedere in ricordo della miracolosa apparizione.
Nel 1962 Giovanni XXIII con il Breve Pontificio “amicum sidus” (stella amica) dichiarò la Beata Vergine della quercia Patrona della Val Nure.