Il Castello si erge possente al centro del suggestivo borgo medioevale di Vigoleno, sul contrafforte di una collina all’altezza di circa cinquecento metri sul livello del mare nel comune di Vernsaca al confine tra le province di Piacenza e Parma.
Luogo di grande interesse naturalistico per il ritrovamento di sedimenti marini e di fossili dell’era terziaria e quaternaria, è conosciuto anche per la presenza delle grotte di Vigoleno scoperte nella seconda metà dell’Ottocento pochi metri a nord ovest del borgo.
La zona è anche rinomata per la produzione di ottimi vini come il celeberrimo Vin Santo di Vigoleno.
Protetto da una doppia cinta di mura, una medioevale l’altra rinascimentale, l’accesso al borgo ed al castello è scandito dal passaggio attraverso tre diverse porte caratterizzate da saracinesche a vista, feritoie per armi da fuoco, merlature ghibelline e tracce di ponte levatoio.
Attraversata la terza porta si accede direttamente alla piazza della fontana, che rappresentava il potere politico e dove si trova Casa Tanzi, torre trasformata in abitazione nel XIX-XX secolo, in passato dimora della guarnigione con prigione e sotterranei.
La storia del borgo è indissolubilmente collegata a quella del suo castello. Le origini risalgono ad un antico insediamento di epoca romana, poi caposaldo Longobardo utilizzato per contrastare le invasioni ungare. Nel 1141 passò al comune di Piacenza e nel XIII secolo alla nobile famiglia Scotti che lo mantennero fino all’inizio del novecento.
Il complesso, di pianta rettangolare con torre decorata da una bifora e tre cariatidi, è caratterizzato dai rimaneggiamenti che hanno interessato le stanze del castello nel XVII-XVIII secolo con camini, soffitti a cassettoni e affreschi. Spicca la mole del mastio con quattro piani di visita che fu raffinata sede letterale e culturale all’avanguardia durante la seconda metà del seicento, e che è arrivato ai giorni nostri in uno stato di perfetta conservazione, grazie alle successive fedeli ristrutturazioni storiche e artistiche.
Degno di nota lo scenografico teatrino voluto dalla duchessa Ruspoli Gramont e affrescato dal pittore russo Jacovleff e usato come sede di incontri mondani.
Durante gli anni venti passarono tra le mura del Castello Gabriele D’Annunzio, la diva del cinema Mary Pickford, la scrittrice Elsa Maxwell e il pianista Arthur Rubinstein.
Nei primi anni ottanta fu teatro di parte delle riprese del film Ladyhawke di Richard Donner con Rutger Hauer e Michelle Pfeiffer.
Tra gli edifici religiosi del borgo segnaliamo l’Oratorio della Beata Vergine delle Grazie e la Pieve di San Giorgio.
L’Oratorio fu costruito nel XVI secolo in stile tardo manieristico con influenze lombarde, è a croce greca allungata con volte a crociera e cupola. Gli altari laterali del XVIII secolo sono dedicati alla Madonna del Rosario e a San Francesco. Nell’altare maggiore un affresco del 1515 raffigurante la Beata Vergine delle Grazie che allatta il Bambin Gesù, racchiuso dalla pala lignea del XVII secolo laccata e dorata.
La Pieve di San Giorgio è una costruzione romanica del XII secolo, documentata nel1223 a pianta basilicale edificata con pietre locali e tracce di fossili. La facciata tripartita dove spicca il portale d’ingresso con arco a tutto sesto ad ampia strombatura. Interno a tre navate con absidi a catino e soffitto a capriate sostenuto da possenti colonne recanti bassorilievi e tracce d’affreschi. I capitelli scultorei del XII secolo, raffiguranti figure zoomorfe e antropomorfe e vegetali, sono sormontati da archi a tutto sesto a doppia ghiera. Nel catino absidale maggiore l’affresco di San Giorgio che uccide il drago sormontato dall’arco trionfale, l’Incoronazione della Vergine e l’Annunciazione.
Fonti:
“Piacenza e la sua provincia” di Leonardo Cafferini, Nuova Litoeffe, Castelvetro Piacentino; 2005
I castelli del Ducato di Parma e Piacenza
Comune di Vernasca
Foto: wikipedia