Il Castello di Momeliano è documentato per la prima volta nella Tavola Traiana come castello del X secolo che appartenne alla Mensa Vescovile di Piacenza. Fu edificato ad una altezza di circa 340 metri sul livello del mare sulle colline che dominano la Val Luretta, in una zona le cui origini risalgono addirittura all’epoca romana, come testimoniano i numerosi ritrovamenti archeologici.
Dopo essere stato conteso da diverse famiglie nobiliari del passato e ricostruito dopo le distruzioni subite nel 1234 ad opera di Guglielmo Landi è oggi di proprietà privata.
Si presenta come un impotente edificio a ferro di cavallo con quattro massicce torri: tre rotonde ed una quadrata. In passato era dotato di fossato e sono visibili gli incastri del ponte levatoio presso il portale d’ingresso. La merlatura, ora chiusa, è di tipo ghibellina con beccatelli decorativi e percorribile attraverso uno stretto corridoio.
Il complesso è interamente circondato dal verde e il parco è stato ricavato dalla chiusura del fossato che un tempo correva lungo il perimetro del castello. Lungo il versante est sono stati progettati i cosiddetti “giardini pensili”. Questa sistemazione del verde risale al XVIII secolo, quando fu chiuso il fossato e il ponte levatoio venne sostituito con la scalinata d’ingresso decorata a volute con la cortina muraria decorata da elementi a pigna.
Nei pressi del maniero sorge la cantina vitivinicola LURETTA i cui pregiati vini sono invecchiati nelle cantine del Castello.
A nord del castello, presso l’ex polveriera militare di Rio Gandore, sorta intorno agli anni trenta e ormai abbandonata da più di vent’anni, si estende verso valle un’oasi naturalistica di notevole importanza, in cui le essenze autoctone del territorio si sono sviluppate ripopolando in modo naturale la zona circostante.
Fonti:
“Piacenza e la sua provincia” di Leonardo Cafferini, Nuova Litoeffe, Castelvetro Piacentino; 2005
Foto: Comune di Gazzola